Il supporto all'Ucraina

Da chi vengono gli aiuti e di che tipo sono?


Nel 2014, in seguito all'Euromaidan, tra Ucraina e Russia inizia un conflitto che raggiunge il suo apice con l'invasione dell'Ucraina da parte dell'esercito russo il 24 febbraio 2022.
Durante la primavera del 2021 Putin iniziò a schierare mezzi e militari russi vicino ai confini ucraini con la Bielorussia, utilizzando come scusa quella delle esercitazioni che avrebbe praticato insieme a quest'ultima. Nei mesi successivi le truppe ammassate iniziarono a spuntare anche sul confine russo-ucraino.
Il 24 febbraio 2022 la Russia invade l'Ucraina.
Diversi paesi, forse in ottica di "si vis pacem, para bellum", iniziarono a inviare aiuti all'Ucraina già dal gennaio 2022. Da questo mese al 31 di ottobre 2023 sono stati molti i paesi a contribuire alla difesa dell'Ucraina. Limitandoci per un momento all'Europa, e alla percentuale sul prodotto interno lordo, notiamo come la vicinanza geografica alla Russia sia un fattore importante per decidere quanto spendere per la causa ucraina.
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Europa colorata in basse al supporto ucraino.

Allargandoci a tutti i paesi contribuenti vediamo come sia ancora la Norvegia a spiccare tra gli aiuti diretti. L'Italia è quasi il fanalino di coda dei paesi dell'Unione Europea. Gli Stati Uniti si trovano al 15° posto considerando la quota relativa al prodotto interno lordo.
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Aiuti dei vari paesi rispetto al prodotto interno lordo.

In termini assoluti l'Unione Europea fornisce la maggiore quantità di aiuti, limitandosi a quelli di carattere finanziario e umanitario; anche la Svizzera non ha inviato sostegni di tipo militare. Gli Stati Uniti, invece, hanno contribuito principalmente con l'invio di armi, così come Regno Unito e Germania.
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Aiuti dei vari paesi in termini assoluti e distinti per tipologia.